Fin d'anno a Genova
Ho anticipato il sole, ancor buio tra le onde
Per sentire nel vento il canto
Del porto vecchio, nei silenziosi vicoli,
gente di passaggio, vecchio ulivo nel giardino, sui colli.
Il marciapiede è nero, stanco, tre tavoli per caffè,
svetta nel buio grattacielo ancora spento.
Passeggio e annuso, il respiro del mare, presente
Bagna il porto, Genova accenna tra terra e monti.
Al primo raggio l'antico campanile vibra
Già si leva un frastuono, inizia il segno
E non è un sogno.
Io, stamane, ho cercato coglierlo, ancor nel sonno
Scovando il posto, al riparo, della polvere e del suono,
del falso brillo e dell'inganno, le mani fredde e il cuore pronto.
Eh sì, città di porto,
il sole ora bacia le case, la gente corre, il fuoco morde,
l'onda si vede, il respiro sale, vivo dal mare
seguo a captare l'essenza del porto, senz'affanno
tra un caffè, un buongiorno, alba a Genova, fine d'anno.
Composta giovedì 12 gennaio 2017
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