Le isole umane le portiamo negli occhi
quando gli uomini stendono la mano
per chiedere lo spicciolo del giorno.
Abbiamo forse gettato le maschere di ieri
lungo il marciapiede che altri hanno eretto
con i soldi del benessere a singhiozzi?
Siamo sempre i soliti farabutti di ieri
con leggi meschine per affondare gli altri
mangiando latte e miele di terre lontane.
Così passano gli anni stendendo la mano
mentre tanto veleno rovina il raccolto.
La gente perbene allarga la sua cinghia
dimenticando quelli che masticano fame.
Abbiamo perduto la gioia della primavera
leggendo i volti tristi del popolo di oggi.
Eppure è nato da tempo il mondo di domani
da una donna-madre con un solo figlio.
Il nuovo calendario senza Dio ha molte feste
nel nuovo museo dell'uomo senza testa.
Le isole umane le portiamo negli occhi,
nelle mani odoriamo il sapore di sale.
I bambini sognano di avere una famiglia
insieme a questa terra senza pene e guai.
Il nostro cuore è il nuovo mondo di domani
ricco di sogni che dobbiamo ancora realizzare.
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