Solo sproloquio
Europa Europa, a forza
di gridar or diventerò roca,
ma quella poco sente e snobberà
chi da lei una risposta attende.
Europa Europa, da te stessa
così presa, che alla storia ti sei
già arresa, ma patirai per quanto
t'avvilisce ogni contesa, a cui
trovar sempre sai una larga intesa.
Perché t'offende quanto è giusta
una pretesa, e i privilegi non son
per te una sorpresa. Sulla carta
una regione? Ma in politica
sempre in ricreazione. Sei una
convenzione pubblicitaria, altro
che una seconda patria.
Europa Europa, nello scenario
planetario, non sai come affrontar
neanche un guaio e i tuoi valori
grandi, non son buoni a far rifletter
tutti quanti.
Europa Europa, così già vecchia
e anche dura d'orecchia, ma vedi,
e chiaro, degnamente di rispondere
a chi* (terroristi e opportunisti) ci
vuole tutti confondere e ha potere
di farci così tutti soccombere.
E or che ho parlato di cose più
grandi di me, ho davvero mal di
testa e mi prenderò un cachet*
(analgesico). Ma scusate il mio
sproloquio, perché quello è.
E, bando alla filosofia, è ancor
tutta in salita, la via* (pensiero) mia.
Composta giovedì 13 aprile 2017
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