Abito le mie ferite
Abito le mie ferite,
niente cicatrici per me.
Le voglio umide
tristi e sfacciate.
Le voglio urlanti e senza garze.
Voglio passeggiare
nei miei giardini di sangue
calpestando dolori
voglio distendermi
nei miei orrori
di frasche taglienti.
Niente sconti per me.
Niente occhi.
Tanti occhi chiusi
il memento mori
come ombretto
in una pochette rattopata,
dove il carminio dei miei baci zampillano caldi e lenti
tracciando scie di lumaca.
Lasciatemi qui.
Lasciate che il mio liquido rosso disseti la terra
voglio nutrire fiori
con lame rivolte al cielo.
Voglio che la palustre sfera bianca si macchi dei miei respiri.
Niente sole per me.
Solo bianco di pece.
Composta domenica 30 novembre 2014
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