Mare profondo
Osservo l'infinito,
le stelle specchiarsi nel mare,
il riflesso di una luce
l'apoteosi solare.
Sulla pelle una carezza
poi uno schiaffo
come pena per la vita terrena
e per l'ignoranza con cui la gente si veste,
il vento prima soffia
poi porta tempeste.
Ascolto il danzare delle onde
che si piegano sul dorso
arrivate alla fine della natura,
all'inizio dell'artificio,
dove la spiaggia le divora.
Sulla pelle
il candore della sabbia,
espressione del passato,
erosione delle rocce,
teatro di guerre,
storia della vita,
così debole e così forte
dove se osserviamo bene,
in un granello,
troviamo noi e la nostra sorte.
Composta lunedì 14 agosto 2017
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