Sognando
Ho seguito muta
antichi muri di glicine
graffiandomi le dita
cercando una crepa
tra le pietre nude che,
complice della mia ansia,
mi lasciasse toccare
con lo sguardo
le stagioni del tuo cuore
per scrutare il mistero
del tuo sentire.
Infinito il percorso
lungo l'incolto perimetro.
Sazia ormai di passi
stanca di sospiri
mi soffermai a mani giunte
parlandoti in silenzio.
Contai mille stelle
e nascosta restava la luna.
Chiusi gli occhi
proseguii col pensiero
e fu dolce come acqua
la mia sorpresa di trovarti lì
ad attendermi sereno
tra i viali disegnati
dal vento e dalla musica.
Le nostre poesie
stese al sole di maggio
su corde di violino
e la vita un roseto
in un'eterna primavera
nella libertà d'essere
ed esistere, senza confini.
Composta lunedì 17 aprile 2017
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