Scritta da: Fernanda Irlante

L'impronta

Vado vagando tra quei gradini
ammirando solinga la montagna,
la stretta fenditura mi sovrasta,
il profumo d'estate inebria l'aria.
Mentre dall'alto mi riscalda il sole
nei miei pensieri assorta cerco
il mistero che avvolge il luogo.
Lungo il cammino ecco lo vedo,
grande è il calco di quella mano.
Vuolsi leggenda eppur sì inquietante;
il velo del Tempio si squarciò
Cristo morì, tremò la terra,
la montagna a metà spaccò.
Tu miscredente marinaio turco
non ti fidasti, la mano alla roccia
posasti e sotto le tue dita
come cera si liquefece,
l'impronta alla montagna fissò.
Tra quelle cinque dita ora
timorosa insinuo la mia mano,
grande è il mistero, toccante il luogo.
Si affollano i pensieri nella mia mente,
vanno all'antico tremar della terra,
si confondono col frusciar delle fronde
e l'ondeggiar del limpido mare sottostante.

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    Scritta da: Fernanda Irlante
    Riferimento:
    Scritta per il Premio Dragut ed arrivata al secondo posto.

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