Il neo nella mente
Vorrei ricordarti i vecchi lamenti
le corse pazze fino a riva,
e le risate all'ombra dei pini.
Vorrei confessarti cosa pensavo
quando sorpassavamo in curva
e da innocenti, quasi perdenti
quasi vincenti, frugavamo nel vento
e riempivamo di sogni ogni filo del discorso.
Non volano altre aquile in cielo
ridimensiona lo slancio l'impagabile passione,
al fianco del furbo s'accosta la noia
e costruito l'eremo, l'altro impeto s'accheta.
Vorrei raccontarti un'altra favola
ridipingere il mosaico a tempo perso
e influire sull'affannoso vivere da onesto.
Presi in consegna ogni limitata visione
deciso e coerente nel rivedere i modi,
neanche con l'ironia sbagliavamo mira.
Vorrei guardarti di nuovo negli occhi
e sentire il calore che avvampa,
il ghiaccio che congela,
la risata che sgela, l'amore che vibra.
Il neo nella mente s'apre, rinviene
e quel che è stato sembra di un'ora fa.
Composta martedì 7 agosto 2007
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