Il brevetto
Manitù, dai gradi pascoli celesti,
insieme al tanto amato popolo
dei Sioux, vedi oggi* (tempi
moderni) come il mondo degli
uomini si muova a testa in giù*
(non riconosce i valori dei padri);
pur con l'invidia che a gogò porta
l'uomo agli sfottò. Sì, come quel
tale, fatto carciofo, perfetto nel
forno, ma quì* (nel frangente)
buono neanche per contorno. Di
sostanza* (senso del volontariato)
lì, ce n'è poca e il brevetto* (di
uomo) che per lui è stato usato
come una "sola" l'ha forgiato. La
natura, quella umana, non è degna
di pencolar così* (vacillare sul
bene), e intanto frana. Allor, da
lassù, risana l'uomo di virtù, come
eran* (valore e coraggio) nella
combattiva* (contro l'ingiustizia)
gente dei Sioux. Perché, semmai,
quella prova* (provocazione) è
stata solo una incommensurabile
"sola" * (sconfitta dell'uomo) e a
veder bene, per tutti quanti: popoli
e militanti* (volontari in senso
generale). Che detto per inciso, per
il coltivo* (solidarietà), uno così, fa
più danno che in natura il beccafico*
(piccolo uccello ghiotto di frutti e
fichi). E con ciò, quel, si meritava
una risposta che a operar nel bene
fosse corrisposta. Manitù, Manitù,
il viso pallido* (chi si considera
superiore) è un grande gnorri*
(finge di non sapere quanto è avido),
hai ragione, hai ragione tu, come ben
sai, o Dio grande del grande popolo
dei Sioux.
Composta martedì 20 febbraio 2018
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