Talassoterapia estiva
Quel confine che giammai varchi,
quei sassi che accarezzi e quell'arena che spruzzi...
Innanzi alla tua maestà gli animi carichi,
legati e feriti da stocchi aguzzi,
giacciono leggiadri, cullati dalla melodia tua inquieta,
tale che sol colui che ne segue le impronte
con coraggio, assapora e lascia che l'anima posi lieta.
Oppresso dal nulla e dall'eterno orizzonte:
Perché sei qui? Perché quest'assurda piccolezza?
No, non siamo schiuma passeggera,
siamo fiato che vive di una infinita brezza;
siamo ali nel cielo alto, luce calda e leggera.
Questo ascolto, questo avverto...
E vibra dentro quel suon sofferto
da cui la tua vita trae vita.
Composta martedì 24 luglio 2018
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