Non ho le mani vuote
Io non ho le mani vuote
se trattengo il canto
del gabbiano,
nel suo volo solitario
mentre torna al nido,
sotto l'ombra pianeggiante
del faro addormento.
Io non ho le mani vuote
se lascio andare i miei pensieri
come mille aquiloni lontani
a cui hanno reciso il filo
per volare su nel cielo
fino a Dio e al suo mistero.
Io non ho le mani vuote
se alla fine del giorno
tento di acchiappare stelle
ma mi addormento ancora prima
di acchiapparne almeno una.
Io non ho le mani vuote
se lascio andare ai ricordi
ciò che più non mi appartiene
e che scorre tra le dita
perché appartiene solo al Tempo.
No, io non ho le mani vuote
se lascio stare
ciò che non conta veramente
e che è frutto di un capriccio,
di chimerica illusione,
o di una mera imposizione
che io non sento nel profondo.
No, non ho le mani vuote
se seguo il vento e la corrente
e resto ad ascoltare
il mare e le sue storie,
riportando al loro posto
le conchiglie che ha perduto
per far sorridere di nuovo lo spirito dell'acqua.
No, io non ho le mani vuote
perché ogni volta che lascio andare
ogni cosa alla sua sorte,
esse tornano nel cuore
come onda che risale
e mi riempiono le mani
molto più di quanto penso,
perché solo se lascio andare
ho il cuore e le mani piene.
Composta sabato 7 luglio 2018
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