Or che a te fisso s’appiglia lo sguardo
Or che a te fisso s'appiglia lo sguardo
e altra luce in un alone mi avvolge
lasciami godere il riverbero del giorno:
consistenza inutile più non è la nostra
gagliarda la vita più non si inclina
di brividi e sospiri l'anima scintilla
amore che dolce impeto mi trapassi.
Nel grande vuoto del vivere
che spalancasti ignara
qualcosa in fondo ci teneva
alla fine un mastice ha fatto presa
se risgorgata gioia zampilla e si disvela
fluisce e in spuma breve non si dilegua.
Te lo incisi su una pietra come potei
un lontano giorno che ti amavo
ma tu smemorata lo scordasti
come il sogno fatto nella notte
di cui al mattino non si ha più traccia;
lo avessi ricordato in un flash di memoria
non ci saremmo avventati contro
ma tutto è bene quel che finisce bene:
altro è il tempo e rimediato ha il destino
che ha ricucito a filo doppio le nostre vite.
Minuto ricordino è l'affanno di rincorrerti
che svanisce all'accorrere dei tuoi baci;
oggi al ritmo dei passi del mio cuore batte il tuo
tenendoci per mano quando passiamo per le vie.
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