Vivrò, forse
Vivo di fiammate e apatia,
esaltazione e sconforto,
di pane e illusioni,
d'amore e distacco.
Vivo di accenti e atonie,
d'impulsi e di noia,
di quella sete di tutto,
di quella voglia di niente.
Vivo di vuoti e vivo di slanci,
della clausura, in mezzo alla gente.
Vivo di sorrisi e parole al vento,
di angosce e utopie,
di terra e sospiri,
di numeri e grida.
Muoio e rinasco.
Piango e risorgo.
Composta giovedì 13 dicembre 2018
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