Femminicidi vigliacchi
Del profano ribollir d'orgoglio arde
nulla più che d'alma il patetico sanguinar
ove identità dir vuol ormai sol decadenza
in inestirpabil degrado cui condusse vil violenza.
La criatura ch'eroe di latta di annientar ti compiacesti
la medesma è che ti serbò nel tenero grembo
e ch'al cosmo t'assegnò per scorgerti storia
e non tetra carcassa di criminal memoria.
Or certo un'altra impronta di veleno
sul rabbuiato mondo giace
aver umiliato colei che dal materno suo seno
nutrir ti disiò con latte di pace.
Ver fu ieri, ver doman e anche adesso
privar il mondo chi ancella è
della beltà del femmineo universo
uomo olezzante di nulla,
rende te stesso morto e perso.
Composta martedì 16 luglio 2019
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