Principe del Caos
Ho una granata al posto del sangue con sorte fatale
sono uno spirito scomunicato con appetititi umani
non mi inginocchio più agli idoli _ alle campane _ alle croci _ al nulla
sono un bastardo
nutrito da reggimenti legioni armate
d'ideali _ in romantico tempio senza oracoli
fatto unicamente di cellule di atomi folli e di carne
spinti all'ignoto
insaziabili
dicono
io sia un testimone scomodo che vede nell'eden la noia
cerco di salvarmi dalla morte dell'amore
dal freddo e dagli occhi spenti
sperando di prendere la forma della pioggia o della marea
quando sarà livida e buia la notte
e vedo una via che nessuno altro vede
oltre la rete wifi oltre il pentagono oltre la santa sede
persino oltre i temporali cosmici di asteroidi
di soli a nane spaziali senz'energia
io vedo il sogno
c'è una voce che mi canta nel capo sera mattino
sera
mattino
ho l'anima come una chitarra per le dita dolci del tempo
in me si espande e irrequieta... l'insonnia
come una felicità bambina solo con molte più chiassose radici
m'esplode come una musica nel petto – la vita
cattivo maestro delle mie brame
ma ardo – io ardo fiaccola incontenibile incontentabile irreprensibile
ardo come se non ci fossero stelle con più forte foco del mio.
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