Solitudine di capi chini
Avrei dovuto d'istinto
dedicare parole accoglienti
a quelle antiche labbra solitarie.
Avrei dovuto cercare
di intravedere ove e perché
sostasse tenace il silenzio...
muta reclinavi il capo
in reconditi pensieri,
ed io con te, a volte,
respiravamo assieme il silenzio...
quanta malinconia
attraversa ora il ricordo di te...
tu, che eri presenza tenera
nella mia infanzia,
e poi attenta nella adolescenza,
e infine lungo la mia vita
di donna e madre...,
avevi sempre spontaneo
il sorriso del coraggio.
E ora comprendo la nostalgia
di quei giorni compiuti solenni di te.
E come te, allora, stanche mie labbra
sai cercano parole dedicate,
mentre con bianco capo chino,
riconosco quell'innaturale silenzio
della inesorabile tua, e ora mia solitudine.
Composta mercoledì 22 gennaio 2020
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