Dalla finestra parlo con una collina
silenziosa e oscura distesa nel cielo
che rompe la linea retta dell'orizzonte.
Mi guarda e dice: sei un vagabondo!
L'ascesa è andare incontro al divino
con occhi rivolti al cielo e mani pulite.
Camminerò su una linea immaginaria
per toccare l'azzurro su in montagna.
Volerò per non uccidere le mie illusioni
nate sui monti conosciuti da bambino
quando ascoltavo il sorriso del bosco
giocare a nascondiglio mentre salivo.
Ritorno ai tempi dell'innocenza infantile
quando amavo l'eco chiusa nelle grotte.
Oggi da vecchio gli echi sono tutti morti
perché la scala della vita ha gradini rotti.
Composta sabato 30 giugno 2018
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