I cancelli di Auschwitz
Sotto fredde coltri di nubi
lividi artigli di ghiaccio
stridono
fra lacciòli di spine
e pietre bianche,
come voli di stormi feriti,
lungo il rivo di vetro.
Volti indefiniti giacciono
su atri flabelli di pietre,
e mani gracili di bambini
dai grandi occhi
già stanchi di dolore
tendono verso il cielo,
lume di piombo,
lungo stìgie finestre
anche di giorno.
Sguardi s'abbandonano
al freddo.
S'infittiscono le pozzanghere,
onde d'acqua e di vento
inghiottono disperazione
ed ombre vuote,
sovrastate da un cielo
di fumo
ed ali spiegate di Angeli,
nel buio.
Composta domenica 23 gennaio 2022
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