A tua parola
Trepida luce ai margini dell'ombra
giunge la tua parola a rischiarare
gli oscuri spazi della dimenticanza.
Graffia ferite mai chiuse, tracciando
vie di amarezza da me già percorse.
E la memoria arretra, travolta
da vertigine d'eventi, sfoglia
pagine bianche, vuote d'amore,
cerca sincere parole
che forse cerchi anche tu,
amico deluso, quando nella spirale
d'indifferenza che ti circonda
la solitudine s'è fatta distacco.
Che darti, se i sogni feriti
da gelide lame di sguardi,
raffrenati da àncore di fuoco
- marchio rovente di dure parole-
ora fluttuano su spente
acque d'oblio in cerca di ristoro:
gabbiani troppo stanchi ormai
per alzarsi in volo.
Che dirti?
Le secche foglie delle parole
volteggiano nel turbinio dei pensieri
senza oltrepassare la sfera indurita,
- sono solo echi soffocati-
e i fogli gettati nel cestino
non sono che singhiozzi accartocciati.
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