Semi-Sonetto Auto-Ritratto
Nato quasi quattro lustri or sono per cause a me sconosciute,
cresciuto sempre nello stesso luogo e dalle stesse amabil persone,
maturato forse troppo in fretta, forse mai,
morto per il mondo, vivo per il viaggio da compiere.
Uno specchio che tante volte mi ha mentito, adesso mi vede:
né troppo alto né troppo basso, né troppo magro né troppo grasso,
lisci e neri capelli timorosi su spaziosa fronte,
occhi sempre ardenti, ibridi di colore; mani leggere e
amabili labbra carnose sempre unite, che le prime fanno ciò
che le seconde spesso non riescono a far. Da sempre vestito
secondo personali esigenze e non tramite quelle altrui,
che l'apparir giammai raggiunse l'esser.
Ogni respiro vitale fu accompagnato da una nota,
che forse solo tant'amata musica mai mi tradì,
e anzi lei più volte mi salvò e tutt'ora mi salva,
ispirandomi in ciò che per me è soffio d'anima.
Sposo delle parole, amante dei pensieri,
maestro di frasi per chi ancora neanche allievo è,
bramoso di migliorare, incessante nella ricerca,
sapiente e incurante della difficoltà del cammino;
eruzione vulcanica nello scrivere, per colui che
le nuvole alla terra da pavimento preferisce,
creatore e Dio di mondi immortali per solitari
viaggiatori, stanchi della solita strada reale.
Ambizioso e temerario per i propri sogni,
curioso per natura, osservatore per passione,
di error colpa difficilmente ammetto, ma di verità
fondo il mio castello; il cuore come unico vessillo
mi ha preceduto nelle decisioni di vita,
pur mai indipendente dalla residenza dell'anima.
Limite d'amor non esiste, ed io pur avendone
già abbastanza saggiato, ancor sazio non sono
e forse mai sarò, cosicché esso come droga
si comporta, che una volta provata la prima dose,
più a smetter non si riesce, e poco importa se
abusandone sua Signora Morte falce abbassa.
In principio buono e onesto pur troppo,
poi cangiato da un mondo insensibile, e così
adattato nuovamente alla vita con pelle nuova,
ma, nonostante ciò, allo stesso mondo avverso.
Spesso elogiato, osannato, con ammirazione visto,
in egual volte non capito, ignorato, gettato via,
caduto e rialzato come nostra vita vuole che sia,
sanguinante e cicatrizzato come cura al dolore,
combattente mai arreso pur nello svantaggio,
esortatore di tentativi e compagno di sventure,
amante del rischio e dell'oscurità, sognatore
profondo e prolisso, vendicativo di spirito.
Tratti essenziali e brevi per qualcosa d'immenso,
come una vita appena iniziata ma già intensa,
ancor cercando nel pubblico un consenso,
come ad ogni cosa che ha un inizio fine non può mancare,
il novello semi-poeta qui termina il suo progetto,
torna alla prosa e lascia ai sapienti il poetare.
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