Tengo in mano un filo d'erba
lo guardo, lo rigiro, lo scruto,
è lungo, nervoso, fragile
ma nello stesso tempo resistente
agli eventi.
Potresti strapparlo ridurlo a brandelli
tanto sottile è la sua struttura.
Le sue nervature sembrano vene,
la sua linfa scorre vitale come il sangue nel corpo umano
si piega alla forza del vento
si abbatte se calpestato
ma poi si rialza vigoroso, eretto,
turgido, innalzato verso il cielo.
Più lo guardo e ritrovo me stesso.
La vita spesso ci abbatte ma bisogna prendere esempio
dalle semplici cose che la natura ci offre per continuare a combattere.
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