Prima che su di un tronco o una pietra
Prima che su di un tronco o una pietra
incidessi il tuo nome svanisti amore.
A un'oscurante vertigine cedendo
dall'alta sponda dei gigli del cuore
nel fiume delle cose perdute scivolasti:
in un lampo giù ti vidi annegare.
Nell'attimo che pur ti afferrai
vano fu stringere più forte le tue mani
un tonfo, un annaspio: sparisti per sempre
diminuito di te ritornai alla scialba vita.
Se intrattengo talvolta il ricordo
ritorna alle labbra il tuo nome
al sonaglio dei tuoi passi invisibili
echeggia un sibilo di angoscia nuda
scorrono sull'immobilità attonita dei muri
ombre di baci e di carezze
illanguidisce e si sfa il cuore
a gesti e desideri incompiuti.
Si dilata nell'atrio di una dilagante pena
un tempo che mai fu;
sotto l'azzurro macigno
di un bigio cielo senza senso
rabbrividisce la mia pelle
e ho voglia di lacrime e di morte.
Finisse il viaggio e l'avventura fallita
nell'ora che incorporea ritorni
mi congiungerei al disgiunto sogno
amore che separato in me ancor vivi.
Incalzatemi pure tracimanti ricordi!
Allagate la casa del mio cuore
onde di struggimenti la sommergano:
invecchiato, senza memoria, più solo,
domani o in futuro, altro non mi ritrovi.
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