La sofferenza dei crudeli
Ricordi vaghi
riaffiorano,
la malattia dell'anima
risorge impietosa.
Io ti guardo,
risorgere dalle tue ceneri,
ma la speranza non mi abbandona,
accompagnata dalla forza
dei miei valori,
cullata dal calore profuso
che alimenta
quel coraggio disperato,
sospinta a salvaguardarmi
dal tuo mondo
che mi rifiuta...
per quel mio passo che avanza,
solo apparentemente temerario,
in cui tu vedi la nullità
del tuo essere,
l'ipocrisia dei tuoi atti.
Ancora perplessa,
ti osservo sferzare
la tua
collerica
insana
indomabile
ira
e dipingi ogni luogo
con i colori perversi
del tuo malessere,
per sopportare
quel dolore
immenso
infinito
sublimato
che mai ti abbandona.
Incapace di amare,
preferisci l'odio
all'indifferenza...
In un circolo senza fine
riproduci copioni
uguali a se stessi
ma...
rimani esterrefatto
da chi riesce
a sopportare la tua crudeltà,
a rispondere al tuo astio
sussurrando
parole che, come una ninna nanna,
invitano a sopire
la tua anima affranta.
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