Penetrante come un brivido caldo,
fulmineo t'invade.
Non t'accorgi nemmeno ch'è entrato
e già ne sei divorato.
Inerte è il tuo riflesso,
quasi come foglie
mosse impetuose dal vento.
E come il mare ti avvinghia
entrando in tutti i tuoi sensi.
Dal fuoco di questo tormento
difficile uscirne da dentro,
perché a vibrar le tue corde
di sicuro è un crine che morde.
E quando la pioggia del tempo
avrà divorato ogni cosa,
basterà socchiudere gli occhi
per restarne di nuovo rapito.
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