Verrà il giorno dopo la notte
Verrà il giorno dopo la notte
e io non so se sarò qui o là
se su un bigio muro scorrerà
domani ancora la mia ombra
all'allungo dell'arco del sole.
Non so più nulla di me
del mio cuore e della vita
e tendo a indovinare
se di essi mi chiedono;
sulla porta delle attese
più non c'è più nessuno
che chieda di entrare
e non so per quale ragione
ne tanto arrossisco o apro bocca
se una donna incontro e mi parla.
Resto il bersaglio fisso
per una nera arciera
che se non arma l'arco
o sbaglia mira domani
mi lascerà oculare testimone
di me stesso, spettatore
del dissolversi in aria
di un guscio di soffione,
di gente che gira in tondo
a speranze e illusioni.
Come oggi come ieri
al monotono rullio delle ore.
Chi mescola le carte
e rifà destini è assente
pure l'oroscopo manca
e io non so più nulla
né della luce né del buio.
Oltre i paletti i recinti e le nubi
portami via con te vento
or che come piume son caduti i sogni
stappata è la vela e franti sono i remi...
Di essere durare e amare
svampato il desiderio nulla più
di umano si inventa la vita:
la baldracca stanca e impallidita!
Risucchiami ora vento tra le tue trombe
smembra i miei atomi e sia polvere:
a che serve restare fino al tramonto
e poi attendere il sogghigno delle ombre.
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