Un tango nostalgico e struggente
Danzato in un abbraccio che iniettava veleno
Abbandonata tra braccia e movenze
Seguivo un corpo bugiardo di intense illusioni
Era un vortice, era tempo fermo e sospeso
Era carne che sapeva vestirsi e svestirsi
Di promesse e disprezzo
Era bugia appassionata
E sublime
Sussurrata sulla pelle
E le parole erano gocce, scorrevano sulle mie dune
Annidandosi nelle mie conche assetate
Stillando il loro perverso lirismo
Là dove ero più fragile.
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