Ti ho vista.
Inebriato, lo sguardo ingordo catturava frammenti della tua esistenza.
Ferito, fissavo il tuo esile corpo, alla luce di cento candele.
Di fronte a due porte, Paradiso e Inferno, mostravo le mie debolezze, rischiarato da un flebile alito di vita.
E tu, bella come un angelo,
e perfida come un diavolo,
mi fissavi a tua volta.
Indecisa sulla pena,
pensierosa sul da farsi,
cingevi il mio corpo di preziose spine di rosa.
Ancora una volta diavolo nel dolore delle spine,
ed angelo nel profumo delle rose.
Lenta, muovi il mio corpo verso una cascata.
La mia bocca, desiderosa d'acqua,
si apre per cogliere l'effimera sensazione del bere,
angelo,
mentre ancora una volta, diavolo,
tenti di togliermi il respiro,
annegandomi.
Ed ora, coi primi raggi del mattino
che baciano il mio volto,
sei tu, angelo, a carezzare di calore le mie labbra,
e diavolo, nello svegliarmi.
Perché nei sogni sei sempre presente.
Angelo o diavolo, paradiso o inferno,
l'importante è che tu ci sia.
Dolce o perfida, tenera o cattiva,
nei sogni sei mia.
Ed io, pupazzo nelle mani del destino,
vivo e sogno...
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