E non chiamarlo amore
Che tortura
cercare nell'aria
la tua presenza
che tortura
percepire atrocemente
l'assenza di te.
Errante cercar
le labbra tue
nel vuoto e trovar
ansante
che ne respiro
la mancanza.
Piango all'infinito
ma tu non asciughi
le mie lacrime
che calde veemente
solcano sul viso
come un torrente
in piena.
Il cuore mio
più non produce
un dolce suono
ma con dolore sbatte
nel mio petto
perché accettar
non vuole
d'aver perso
quel tuo amore.
Nelle tue mani
il cuore mio
come una rosa
hai stretto,
ed ora che finalmente
un ritmico suono produceva
l'hai lasciato
pensando fosse giunto
il dì temuto.
Ma come puoi pensar
che il cuore mio
che grazie a te
batteva nuovamente
ora lasciarlo andare
puoi all'improvviso
senza causar
dolor estremo.
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