Prigioniera d'una conchiglia vuota
Rose, orchidee, margherite,
ora curve, ora appassite,
l'acqua non le teneva più in vita
sono morte come fra le dita.
Non può nascere un fiore
se nell'aria non c'è amore
dove i sentimenti puri
son scacciati a pugni chiusi.
Le lacrime rigan il mio viso
non conosco più il sorriso,
nel mio cuore la tristezza
per tutta l'amarezza.
Prigioniera d'una conchiglia vuota
la vita è cominciata e poi finita,
ora il mio sguardo è fisso
nel profondo e nero abisso.
Gli occhi miei continuano a vedere
e le mie orecchie continuano a udire
ciò che ho visto accadere nuovamente
e resto disgustata nel cuore e nella mente.
Continuo a vedere i mari inquinati
e gli alberi dei boschi infine bruciati.
La fame nel mondo far molti morire
e troppi bambini senz'avvenire.
Quanti bambini piangon maltrattati
senza amor, soli e abbandonati,
e tutti quei vecchi vestiti di stracci
poveri di soldi, ma ancor di più d'abbracci.
Com'è cambiato il mondo nei miei occhi
da che ero bambina con i miei balocchi,
quando la sera si andava a dormire
col bacio della mamma all'imbrunire.
Quando la mattina ci si alzava
e nel cuor già si danzava,
quando le lacrime venivano col rider
quando l'amor nasceva sol nel viver.
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