Sorvola e perlustra pure
Sorvola e perlustra pure
le creste i mari e le voragini
del paesaggio dell'anima mia,
come un libro aperto
tu legga il fondo dei miei occhi
sconosciuti, un sorriso si erga
poi dalle cime dei tuoi pensieri
se una dolcezza aerea li ispira.
Ricreduta e rinfrancata
porta via l'appartato tuo cuore
dall'orlo del burrone del dubbio
su cui sospettosa quasi sosti
quando indugi tra opposte congetture,
la rosa di un petardo di magia
con il suo bagliore muti
il segreto ritmo del tuo petto
e lo confermi l'accento gioioso
di implose tue accoste parole.
È nell'istante ripetibile
che ti illumini che io sono:
è in quel frangente la piena
che inonda languida e fluente
l'ubertosa piana della speranza
arsa che vuol rifiorire.
Tornami un caldo brivido
di vita risorgente!
In quel frangente, in me
rincuorato, un canto si diffonda
come suono soave di campane
in un consacrato giorno di festa.
Esploderà sai una primavera
dopo l'inverno che vita nega
aspetterò che al primo sole
la tua lontana mano esitante
forte e sicura si stringa alla mia:
al primo appuntamento
come una farfalla tra fiori
alla mia corolla prossima
acceso il tuo sguardo io senta
in cerca del suo bersaglio
di polline e di linfa.
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