Lo navigante che isole costeggi
O navigante che isole costeggi
e cauta cerchi un approdo
rigoglioso di primizie e gioie
fuggi da lezioso agghindarsi
di parole se menzogne sono al cuore.
Sterile, sappi, è sempre
il raccolto di lusinghe mendaci
che come nebbia velano l'inganno:
è solo nella fatica del divenire
di giungere ed essere luce
che non vi è mai spreco di sentire,
solo nei getti di ardore in scoppio
un rossore fiammeggia
e sempre è specchio di passione!
Se di vero sogni si indorano
di nulla sbadiglia chi vive
sulle chiome dell'anima
affluisce linfa e rugiada
luci fuggono dagli occhi!
Risveglia le ali e segui la scia
se amor sincero ti fomenta
staccati dalla pretesa
che ogni cosa che accada
sia certa e governabile;
una potenza di delizie esploda
di pienezza intera ti penetri
e poi se vuoi essere: sii!
Non vuoi tu tornare a guardare
la luna nelle celesti sere
invaghirti di future essenze
restare sotto lo scroscio
di emozioni bagnare il volto?
Non sai che la vedovanza
di sole non riporta in vita
i nostri morti e che di nero
nessuna rosa si colora?
Canta la tua vita finché puoi
prima che la voce in enfasi
sia sopraffatta dal silenzio:
poi nessun vivente più t'ode!
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