Scritta da: Ada Roggio

Stupro

Dormiva li nel suo letto
La stanchezza del giorno
la portò ad un sonno profondo
tra sogni che ora non ricorda più
Nelle buie ore della notte
si celava,
l'ascesa del suo io
Mani che amava la strinsero
con una violenza unica
lei rabbrividii,
al sol pensiero
ancora oggi rabbrividisci
Non le fu permesso gridare
mani forti si posarono sulla sua bocca
lei d'improviso rivoltata...
lacrime cadevano sul suo viso
si dimenava,
la sua forza era entrata persino nella sua anima
nulla poté al suo volere
Al termine di quello stupro
non lo amò più
mai più potè
lasciò dentro di lei una ferita
chiamata morte lenta.

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    Scritta da: Ada Roggio
    Riferimento:
    L'8 marzo non dimentichiamo le donne.

    Commenti

    5
    postato da , il
    Grazie Andrea  ,la violenza  psicologica , verbale è quella più effimera diventi Nullità
    4
    postato da , il
    Il commento numero 3 di Ada naturalmente si riferisce a un intervento che abbiamo preferito eliminare perché offendeva tutte coloro che hanno subito violenza. Dispiace vedere che nel 2009 ancora esista gente del genere.
    3
    postato da , il
    ritengo il tuo commento al quanto volgare  , chiunque tu sia  hai scritto in dialetto !  sei  di una volgarità abnorme
    Questa è una poesia che racconta il quotidiano che riempie quotidiani e Tg,  dovrebbe portarti a riflettere
    Mi verrebbe da scriverti tanto ,ti perdono   capisco la forma culturale   che ti circonda
    2
    postato da , il
    Il Silenzio vale più di mille  parole
    1
    postato da , il
    Complimenti Ada una poesia che tocca il cuore di chi legge , porta alla riflessione questo problema attuale

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