Al dottor Cavallaro
Attendo trepida
stringendo in mano
il mio foglio numerato.
Entro e ti vedo
chiuso in bianco camice
e già t'interrogo dubbiosa.
Ma improvviso scopro
il tuo talento arcano:
ogni tuo paziente
non è per te un foglio numerato,
perché nei suoi occhi inquieti
ne capti la storia
e, premuroso,
ne condividi il peso.
Ad ognuno regali
il tuo verde sguardo
di prato
condito da tuo sorriso amico.
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