Scritta da: Ada Roggio

Eccidio

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12 Settembre 1943
Eccidio
Vigili Urbani.
Barletta.
Guardo uno ad uno.
Quei volti impauriti, increduli
sento nell'anima il dolore.
Sento il loro dolore.
Mani in alto,
mani aperte,
riverse verso chi impone loro il silenzio,
con un arma in mano

11 Vigili!

11 esseri umani.
Sul loro volto.
Scorgo le loro implorazioni.
Mio Dio!
Dio Aiutami!
Non è possibile!
Ma che centriamo!
Pietà!
Abbiamo famiglia
Mogli, figli, madri, padri
Io che centro!
Tra loro, mi rendo conto.
Non sono tutti vigili
Le loro scarpe!
Scarpe lucide.
8 paia di scarpe lucide.
2 invece...
sono Netturbini.
La cattiveria uccide l'uomo dentro l'anima.
Annebbiano la vista la mente
In mezzo a loro
non vedo il volto di una persona a me famigliare
è nascosto da altri vigili,
scorgo solo i suoi piedi
le sue mani.
Capisco è contro il muro,
non ha più spazio per indietreggiare.
La follia omicida, lo ha annientato.
Davanti a lui un altro uomo.
Un soldato,
corporatura esile
Divisa chiara, elmo sul capo,
li punta l'arma contro,
a mezzo busto
Nulla può più.
Egli ha già capito.
Tutto è finito.
Nonno mio.
Non ti ho mai conosciuto.
Ma la mamma mi ha sempre raccontato.
Dell'amore tuo e quello che prova lei per te.
Mi racconta ancora.
Come in fretta passava l'ora.

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    Scritta da: Ada Roggio

    Commenti

    3
    postato da , il
    li vi era mio nonno 
    grazie
    2
    postato da , il
    ho trovato la tua descrizione dell'accaduto molto nitido pieno di particolari dalla tua descrizione sembra quasi di vedere la scena
    1
    postato da , il
    cara ada mi è piaciuta molto la tua poesia "eccidio" da come l'hai scritta sembra una cosa a te molto cara è toccante mi sono emozionata tanto

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