Zak
La quercia è il suo universo
Zak l'aggredisce freneticamente
fra le rughe della corteccia
e non indugia:
esplora ogni nodo del ramo maestro,
fin sulla cima, poi torna e si ferma
sulle zampe a rampino.
È incessante quel moto vivace
di mandibole e antenne.
Quel maschio formica
distingue gli umori
di femmine e soldati
e, con l'acre secreto,
rimarca i confini.
Al termine s'erge, come bandiera,
su un esile stelo
ninnato dal vento.
L'albero intanto, ormai ebbro di sole,
allunga i suoi legni che subito infronda.
Esita Zak, ha percezione.
Ripassa il percorso,
si getta, s'aggrappa,
poi strappa e sperona
e dà sotto con lena.
Si scuote e quel fremito
sprona lo slancio.
Va contro i germogli
ancor teneri e afilli,
ma è sorpreso da un filo di ragno
e nell'affanno, un tribolo vano.
Povero Zak!
Ora è stretto alle zampe
e quel viluppo gli sale sul ventre,
sul torso e sul capo
finché l'ultimo spasmo
ci svela un pietoso
e triste abbandono.
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti