Scritta da: Giuseppe Catalfamo

Briciole

Ho morso la vita sempre con decisione e forza impavida,
comunque in ogni frammento con grande umiltà,
che a volte giudicandomi con occhio triangolare pareva viltà,
in realtà l'aggettivo consono è "disincanto".
Mordere tutto sì, rispettando anche chi per essere felice gli bastava un portachiavi in pelle.
Osservo con stupore dietro le spalle,
è inconsueto perché della vita vivo il giorno,
non ieri e non conosco la parola "domani"
eppure sto guardando.

Vorrei ci fossero pagliuzze d'oro del tuo cuore
vorrei le tue lacrime che dettero vita a fiori nel bosco
vorrei ascoltare tue parole per stimolare la percezione del domani
vorrei bere l'acqua di quel fiume che ha posseduto il tuo corpo
è il tuo ventre rigonfio che vorrei carezzare.
Quel germoglio potrebbe dare scariche elettriche alla mente,
eventi dinamici, chimiche adrenalitiche per la psiche.
Potrebbero tradurre il "mai domani" in "c'è un futuro",
non mio, potenzialmente migliore e unico.
Vivere in un'amorevole memoria.
Tollerante con le mie scelte miro, scruto, guardo, osservo, ammicco, con fatica discerno, ma solo briciole dietro me.
Composta nel 1999

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