lunghi capelli neri
Le cinque di una mattina come tante
dalla cima della collina vedo il paese
l'erba sotto i piedi
tutto è avvolto da una morbida foschia mattutina
solo il garrir di rondini rompe il silenzio
un contadino e il suo trattore
in lontananza
a ricordarmi che non sono solo
la mia pelle trema
un'improvvisa folata di vento mi apre le braccia
passandomi attraverso mi strappa l'anima dal petto
e volo
dove mi porti amico vento
e come foglia d'autunno vengo cullato dolcemente
una finestra socchiusa di fianco al campanile
e dentro lei
sdraiata sul letto e avvolta da lunghi capelli corvini
mi poso lieve sul suo petto
scosto il volto e la mia guancia si accosta al suo seno
ora capisco
nei molteplici dubbi che affollano qualunque vita
come acqua di fonte ora tutto mi par chiaro
cristallino
ora và amico vento
chiedi scusa e di a tutti che non torno
tra le sue braccia posso lasciarmi andare
dal suo petto farmi cullare
fra i suoi lunghi capelli neri non smetterò mai di sognare
ora posso morire.
Composta sabato 17 febbraio 2001
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