Mutaforma
Una magia, una spirale rossa violacea dall'abisso di uno
specchio...
del mio specchio che deforma la mia anima, che la
prende che la plasma forse come io vorrei.
I miei lunghi capelli neri lentamente vorticano e
scivolano in piume assenti e presenti nel mio io...
io che mi prende le mani e che mi fa salire fumo azzurro
agli occhi, e ancora mani trasformate a tre dita e lunghi
artigli neri, non rimango stupita ma chiedo e voglio
le ali, si ali ai lati del mio corpo, ali marroni, striate e
fiere... spiegate da rimanere sospesa più in alto del vento
così da guardare piccoli punti muoversi, così come
piccoli granelli innocenti, minuscoli esseri che non
comprendono ancora il loro cammino.
Il volto tramutato da un adunco becco, da aprire, da
parlare, da comprendere a chi mi somiglia, da spiegare
a chi si sente differente e da mostare a chi la differenza
la trasmuta in indifferenza, a chi solo io voglio...
e aria addosso e aria dentro le narici calde, e velocità
mai provata, ma desiderata tanto da toccare
l'immaginazione... e l'immaginazione che prende il
sopravvento e si mescola tra spirito e sogno irreale.
Lo specchio lentamente si colora d'argento, e io no, non
voglio, ma imperterrito mi riporta al mio odore, alla
mia bocca che ancora intrappola il grido
del falco.
Composta giovedì 20 agosto 2009
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