Dolce contemplazione della primavera.
Ti vedo;
da sola seduta su un tronco osservi le pure acque del ruscello accarezzarti i piedi;
le tue candide mani scorrono tra i cappelli giocandoci come farebbe una bambina;
il vento che mai vide una simile dea s'affretta e giunge sulle rive per accarezzare il tuo viso;
il tempo s'era fermato tutto era immobile intorno a te per poterti contemplare;
ad un tratto ti sollevi da quel tronco gentil che con tanto piacere aveva fatto posto al tuo corpo e svanisci;
era tempo di andare lo so;
tutto diventa grigio e cupo: il vento soffia freddo, il tronco si secca e diventa casa per insetti; il ruscello si ghiaccia.
Io ti attendo per il prossimo anno o dolce primavera.
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