Sulla banchina
Li ho visti passare
in uno strappo di vento che risucchia i giornali
e sparpaglia i capelli
preceduti da un fischio che interrompe i pensieri
inseguiti da un battito che si fa sottofondo
tu tum, tu tum... tu tum, tu tum... tu tum, tu tum...
Li ho visti passare
su binari tracciati come segni sul viso
milioni di traversine che vanno all'infinito
e dall'infinito tornano intrecciando prospettive
proseguono dritti, veloci e spavaldi
incuranti di occhi che diventano sguardi
Li ho visti passare
tra il fumo ed i respiri
di chi aspetta da mezz'ora, da un giorno o da una vita
che arrivi quello giusto
e intanto sopravvive al mondo ed al trambusto
Li ho visti passare
involucri di vite... quanti occhi e sorrisi
cappelli e dopobarba, libri, ricordi, rimpianti e aspettative
e saluti con la mano dietro ai tanti finestrini
uomini e donne con gli occhi da bambini
Li ho visti passare
molti filano sfuggenti, altri si fermano
ammiccanti di promesse, di incontri e di stazioni
come donne di strada
che affittano un miraggio a chi è in cerca di emozioni
Li ho visti passare
certo li ho visti ma li ho anche immaginati
treni infiniti che corrono liberi, mezzi pieni e mezzi vuoti
verso nuovi orizzonti, verso luoghi remoti
tu tum, tu tum... tu tum, tu tum... tu tum, tu tum...
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