Parlo solo di me
Questi giorni da solo
sembrano che non passano,
nascosto in un ricordo che
forse non è esistito mai.
E mangio il pane e chiedo il vino
e a chi lo chiedo non si sa
a volte canto una canzone che...
poi la blocco a meta...
come un po' tutta la mia vita,
tra fango unghie polvere tra le dita,
e piango come uomo triste,
e rido come un banbino.
Queste notti da solo, in questa stanza,
mi fanno sentire come il vento... la pioggia
un po fuori per star dentro
ho forse solo troppo uomo.
Cerco... qualcosa che mi dia speranza
anche che... mi tocchi l'anima.
Mi sento come un albero
con frutti buonissimi che poi cadono
dentro baratro pieno di folletti ingordi,
che vomitano per il troppo mangiare.
Questa volta sò cosa devo dire...
ma son sicuro di non saperlo fare.
Potrei essere un uomo e piangere,
oppure continuare a sognare.
Composta sabato 24 ottobre 2009
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