Monito alle donne
Stupida la competizione tra donne,
corrotta corsa a staffetta,
tutte impegnate a primeggiare
in certe gare,
nel cui trofeo ambito
il tradimento è ben celato.
Schiave di combattimento in anfiteatro
con l'ossessione di trionfare,
pronte, senza regole, a schiacciare
la dignità e l'onore.
Seguono, pedinano, infide amicizie fingono
per l'avversaria circuire
e i suoi punti deboli identificare.
Belve inferocite da desiderio e fame d'amore,
cuori già malati con artigli si perforano,
brandelli di carne di morte speranze
si strappano,
preferendo sanguinare piuttosto che rinunciare.
Dal proscenio, l'Imperatore famelico
di fresca selvaggina,
narciso, l'ego tronfio si ammira,
gode del massacro delle rivali
e quando la carneficina lo comincia ad annoiare,
da nuove vittime sedotte si fa portare
in fallocratica processione.
Concludo con monito e scrivo,
donne,
invece di scendere nell'arena a lottare,
accettare il ruolo di vittima sacrificale,
bisognerebbe quel re malefico spodestare,
le sue menzogne disvelare,
burlarsi di lui, cinicamente giocare,
per umiliarlo e lasciarlo di bisogno morire.
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