Angoscia
Ancora un altro rischioso passo
in bilico sul ciglio,
vedo mani come artigli affilati
che vogliono prendermi le gambe
e trascinarmi giù, in fondo al baratro.
Resisto, faccio fatica, un passo dopo l'altro,
ma tutto intorno solo arido deserto
senza fine, senza inizio, senza senso.
Arranco ancora un po',
ma ormai è finita, scivolo giù.
E subito un tuffo al cuore,
poi il deserto si trasforma nell'oscurità:
è il buio? O è il nulla?
Le invisibili particelle della stessa oscurità
si stringono intorno a me, sempre più strette,
e quasi mi soffocano senza pietà dentro me stesso;
è l'angoscia: sono io che vivo
bramoso di conoscere,
ma consapevole di non sapere.
Composta nel novembre 1998
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