I pomeriggi
E grida e corse,
giù per i solchi del campo
tra il gelo e la brina
e l'offesa arrecata nel profumo di mele.
E grida e corse,
la pedalata arrivava
dove il cielo toccava i gorghi dell'acqua
e la nebbia si alzava dalla melma pestata.
E grida e corse,
parti inventate poi ruoli scambiati
e la pelle scottava
ma non per la ruvida lana
e grida e corse,
così poco importava se il sangue pulsava,
gonfiando ciliege alle dita,
e la bugia inventata sarebbe bastata.
E grida e corse,
domani una nuova giornata
sarebbe arrivata,
offrendomi donna alla vita.
Composta nel gennaio 2009
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