Scritta da: Giulia Guglielmino

Quel parchetto

Ho aspettato a lungo. Non mi davo pace.
Sentivo solo il rumore dei ricordi,
che facevano eco nella mia anima ora così vuota.

Sola, chiusa nella mia macchina
in un parchetto mi riportava indietro col tempo.
Mi sentivo come chi nel deserto cammina per giorni
ed arriva ad un punto in cui immagina un'oasi.

Ti vedevo arrivare solo nella mia mente,
ti vedevo mentre mi guardavi con il tuo sguardo pieno e di ghiaccio.
Ti immaginavo così: vicino e rassegnato.

Ma bastava il motore di qualche auto che passava alle mie spalle
che la visione di te scompariva all'istante.
Ed ecco quei battiti del cuore così accellerati...
Ma erano macchine sconosciute e proseguivano dietro me il loro percorso.

Respiravo lentamente per tenermi calma.
Sentivo che la tua assenza sarebbe stato il tuo ultimo e silenzioso addio.
Ho aspettato a lungo, e ancora non mi do pace.
Non posso mettere da parte la speranza di vederti tornare da me ora né mai.

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    Scritta da: Giulia Guglielmino

    Commenti

    4
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    Tu, che voli, sulle ali di una farfalla, non durare solo un giorno o solo un anno, come lei. Non ti buttare via. Un cuore di ghiaccio...non scalda.
    3
    postato da , il
    ... :(
    2
    postato da , il
    ops un "della" si è trasformato in "dela" ...colpa della tastiera del portatile ;))))
    1
    postato da , il
    Ogni attesa vana ci lascia vuoti dentro e pieni di desideri irrealizzabili! Giulia eri sola e avrei voluto che le tue lacrime si trasformassero in lacrime di gioia, vedendolo arrivare sorridente e felice di poterti abbracciare! Posso solo augurarti di viverla ogni momento dela tua vita quella scena e con l'uomo che saprà aprire il suo cuore alla tua dolcezza :-)  Un abbraccio

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