Ricordi (2) - A te
Il sole cala all'orizzonte in un barbaglio di luci multicolori incendiando il mare.
Qui, ora, in questo istante, seduto sulla roccia, spuntone lavico freddo, ma tiepido della leggera calura serale, guardo lontano, percorrendo mille spazi e mille silenzi. Ora ascoltando la risacca che col suo lieve sciabordio lambisce i miei piedi stanchi del lungo cammino, ora rimirando gabbiani volteggiare alla ricerca di cibo e, come lasciarsi cullare dalle correnti ascensionali, che li reggono e li sospingono senza il battere delle ali.
Lieve l'alito del vento accarezza il mio viso.
Lieve è il sussurro che avverto nel silenzio immenso, eppure è lì vicino.
Il mio sguardo perduto nel tempo, ascolto le parole e gli odori che mi parlano e mi portano lontano.
Penso, in questa serata tiepida che mi avvolge, e sento il battito di un cuore che ha ripreso lentamente a pulsare. Lentamente, ma è vivo. Lontana una vela torna a riva, in un porto sicuro, i giorni lontani, tristi forse, volgono al termine. Il tempo è passato, ora è presente e osservo i calzari e il mio mantello. La sera avanza e la brezza del maestrale scioglie il tepore appena e, leggero, percorre un brivido la mia schiena, è tempo di andare. Sothis mi indica la via, ma non penso alla schauabti che racchiuderà i miei resti per sempre, ma penso che la terra un giorno raccoglierà le mie sembianze se mai.
Ora tu sei presente, ti ho aspettato per tanto tempo. Tanto tempo è passato e, quando ti ho vista ho riconosciuto il tuo sguardo.
I miei ricordi erano presenti. "La vedrai e la riconoscerai", mentre immensi spazi ci dividevano. Tu sei, ora e sempre. Le stelle occhieggiano lontane. Maat guida il mio pensiero, riprendo il bastone che ora mi sorregge vieppiù e, torno a bussare alla tua porta.
Composta mercoledì 18 febbraio 2009
dal libro "Il consigliere egiziano" di Alessio Fabretti
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