Rosa rossa
Il tuo sguardo finito volto
a scrutare l'infinito cielo,
mi riempie di gioia.
Veri gli occhi tuoi, ora,
si illuminano per la propria bellezza
non turbata da effimeri sentimenti:
Le tue labbra, labbra infuocate,
protese e silenziose: tacito vulcano
che ribolle nel cuore eventi.
Come sei bella nei turbinii
di silenziosi pensieri che vanno
tra galassie a cercare
quella che tu sei: terra, terra ubertosa
stracolma di vita in ogni respiro,
e tu non sai che sei bella.
Bella, io respiro, sospiro
a distanza, mia rosa rossa;
la tua fragranza mi inebria,
mi tiene. Respirarti amandoti mi basta,
di là dalla siepe del tempo
che ti ha colmata di duri fendenti.
Alla tua distanza ti ammiro.
È esalato il mio avido desiderio,
vaporizzato nel tuo profumo,
svanito il tuo possesso esclusivo
che ha divorato colori e avventure,
tue, nei cieli tuoi; ignoravo i tuoi lamenti
divenuti taciti nel tempo:
Ora vivi racchiusa nei tuoi fendenti,
cronaca tua, rosa rossa è questa,
ghirlandata di verdi faville,
che gioia e profumi regalano
all'intorno e alle mie pupille.
Libera dalle mie oppresse voglie,
decidei la distanza con il tuo colmo
di spine. Godo nel vederti sempre bella,
soffro a non sussurrarti vicino-vicino,
parole d'amore che amavi tanto.
Mi consumo a non poter più poggiare
le mie labbra alle tue rosse,
e la tua mano al mio cuore,
per non perdere l'ultima stilla di vita.
Composta martedì 27 ottobre 1998
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