Canzone per Gino
Se sogno di un uomo
io penso a mio padre
pescatore di stelle e lampare
in mattini con l'oro alla bocca
a dare la carta vetrata
nella sua bottega di resina e legno
nei suoi ossimori di neve
con tardive bambole lunghe
in un lamento d'ottobre
in un arcano buio di pensieri
se penso ad un uomo
parlo a mio padre
con la sua falce a mietere il grano
nelle crepe dorate dei campi
all'imbrunire del giorno
i sandali ai piedi
le Marlboro che si consumavano piano
troppe donne ad aspettarlo alla sera
troppi balli sotto i ciliegi d'agosto.
Ora mi sorride da una cornice in cristallo
allontanato dagli anni
in un giardino ad innestare talee
capitano di un vascello di vetro
le lancette dell'orologio spuntato
il suo Longines dal cinturino marrone
ha la cravatta allentata
capovolto in un canto di naufraghi
un ricciolo d'oro disperso nel vento
la Prinz azzurra alle spalle
abbracciato ad un Dio controvoglia
il cappello sghembo alla sera
in un presente imperfetto
che è solo passato
in una veglia ormai dipinta di rosso.
Composta domenica 8 novembre 2009
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