Mia madre
Una mattina mia madre m'ha lasciato,
ed ora io sono tormentato
dal vuoto che sento dentro il cuore
e sperimento a tutte l'ore.
La rivedo sul divano assopita,
in bianco-grigia vestita,
le mani tremanti in tensione
a cercar consolazione.
Lo sò, lei m 'è accanto,
e questo è il mio incanto.
Ma vorrei stringerla forte forte,
senza la barriera della morte.
Mi mancano le sue parole,
luminose come il sole.
Mi manca il suo sorriso,
preludio di Paradiso.
Mamma, aspettavo il tuo saluto,
ma ora ch'è avvenuto,
sono solo e disperato:
ah, quanto ti ho amato.
Chi rimpiazzarti potrà,
raccoglier la tua eredità?
Nessuna io vedo all'orizzonte,
ne sui mari ne sul monte.
Perciò prego nostro Signore
che m'accorci l'ore
che mancano al mio trapasso:
ch'avvenga senza chiasso.
E quando ti rivedrò,
eternamente con te vivrò.
Composta domenica 29 novembre 2009
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