Il buio calò e nuove luci la mia iride vide;
Loro entrarono quasi portati dal vento,
e noi lì, sotto quel palco, con l'anima nuda,
pronta per esser trasportata da quella musica.
Al primo tocco di bacchetta sulla batteria
un concerto esplose dentro me.
A quella voce il mio corpo non sapeva resistere,
e a quelle note, di quella benedetta canzone,
le mie labbra non sapevano dire di no.
Ma i miei occhi, oh quelli non potevano non assaporarti,
e le mie mani non ne volevano sapere di non giocare col tuo profilo.
Tu, il mio sogno, il mio respiro, la lacrima dal cielo sul mio viso.
Poi mi svegliai; si, ero lì. Sul letto dove ogni notte tu, inconsapevolmente, ti addormenti con me.
Nostalgia, solo nostalgia provai nel destarmi.
Ma sapevo che ti avrei rivisto, la prossima notte, forse.
Composta lunedì 28 settembre 2009
dal libro "Come un granello di sabbia - Raccolta" di PensieriParole Staff
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